Dopo due anni di pandemia si è finalmente svolta, in presenza, l’esperienza di “Quaresima Viva”, gli esercizi spirituali dei giovani di età dai 18 ai 30 anni, proposti dal MGS dell’Italia Meridionale, nel periodo dal 10 al 13 Aprile 2022 a Morigerati, in una struttura nuova e accogliente. L’ultimo turno di una serie di incontri che si sono susseguiti nei mesi di Marzo e Aprile.
Le attività e i momenti di preghiera sono stati incentrati sulla figura di Davide, un giovane pastore scelto da Dio per realizzare il suo disegno. Attraverso i momenti di lectio e di condivisione sono emersi degli interrogativi che hanno aiutato ad interpretare la Parola e associarla ciascuno alla propria vita quotidiana.
Alcune delle domande che hanno maggiormente smosso le proprie interiorità son state: Quali sono i miei “Golia”, le mie paure e quali sono i 5 ciottoli con il quale le affronto? Golia rappresenta il nemico nella battaglia tra Israeliti e Filistei e Davide è chiamato ad andargli incontro. Come Davide è chiamato ad esaminare la sua paura, “Golia”, anche noi siamo invitati a riconoscerle, accettarle e a scegliere come fronteggiarle. Dobbiamo imparare a prendere i nostri 5 sassi, ciò che abbiamo o troviamo nelle situazioni in cui viviamo per combattere le fatiche della vita e delle relazioni. Quali armature gli altri mi mettono addosso e quando affronto una crisi mi fermo su “oramai”? Dio manda un pastore a prendersi cura dei fratelli e porta speranza nel cuore degli uomini abbandonati a se stessi. Davide invita a trovare una soluzione diversa per uscire vivi dalla battaglia. Mostra al popolo nuove prospettive per non rimanere intrappolati nell’oramai, come se non ci fosse alcuna possibilità di salvezza.
In questa prima parte ci siamo soffermati su un Davide pieno di vita, coraggioso, che portava speranza. Nelle lectio successive affianco a Davide spicca la figura di Gionata, è stata occasione per discutere il tema delle relazioni, in quanto tra Gionata e Davide vi era un forte legame di amicizia, tanto da rinunciare a sé per il bene dell’altro.
La nostra identità è formata dalle relazioni e le relazioni sono la città in cui abitiamo. Con l’aiuto di un’attività abbiamo scoperto chi sono nella nostra vita le persone significative. Le persone da cui dipendiamo e quelle da cui attendiamo qualcosa. Le persone di cui ci prendiamo cura e quelle che incontriamo per occasioni speciali. Le persone che incontriamo volentieri e quelle che abbiamo parcheggiato, messo da parte.
Questo confronto apre una riflessione sulla nostra amicizia con Dio, da cui è emersa la domanda: come sostengo e coltivo la relazione con Gesù?
Ciò che ha maggiormente colpito è stata la descrizione di un Davide diverso, nonostante la chiamata di Dio dimostra la sua fragilità. Si narrano i suoi limiti: aveva diverse donne ed era crudele con i suoi nemici. La Parola si sofferma su un Davide pigro, sensuale, che non solo desidera, ma vuole possedere Betsabea, moglie di Uria. Davide oltrepassa il confine, poiché con la donna non instaura un dialogo, non c’è tenerezza, è quasi una sorta di violenza.
Questo racconto rievoca le nostre mancanze che però, agli occhi di Dio, Padre Misericordioso, vengono perdonate e non solo, continua ad amarci come suoi figli. Come Davide che per comodità trascura i comandamenti di Dio, senza ammettere subito di aver oltrepassato il limite, anche noi, spesso, per diversi motivi che sono emersi durante la condivisione, non riconosciamo e di conseguenza non confessiamo tutti i peccati.
I giorni trascorsi nel segno dell’allegria, della fraternità e a contatto con la bellezza della natura hanno permesso di portare a casa un preciso messaggio: Dio sceglie ognuno di noi, nonostante le nostre imperfezioni, ci tende la mano con uno sguardo d’amore e misericordioso e ci accoglie perché ci ama e ci accetta per come siamo.
Qual è la bellezza di Davide? Non è una bellezza di aspetto, ma di cuore. Sapeva guardare attorno a sé con gli occhi di Dio e ci invita a guardare la realtà pensata per noi.
Di Benedetto Gabriella
Di Buono Maria
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