«Io sono contento che vi divertiate, che giochiate, che siate allegri; è questo un metodo per farvi santi» (Don Bosco)
A partire dalla notte del 24 maggio, linea dopo linea, sfumatura dopo sfumatura, emerge dalla facciata dell’ Istituto Vincenzo D’Amato di Gragnano, il volto, sempre più vivido, di Don Giovanni Bosco. A dipingerlo, con singolare maestria, è la mano della street artist Leticia Mandragora, già firma di altri due meravigliosi murales nella città della pasta.
Lo sguardo del Santo su Via Vittorio Veneto prende vita e si colora suggestivamente di un’espressione che invita, che accoglie, che abbraccia. “Vieni a giocare con noi” sembra dire, stringendo una pallina da tennis.
Il suo busto si erge sulle regioni e sui paesi che compongono l’ Ispettoria Meridionale della congregazione femminile da Lui fondata: Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Albania e Malta.
Davanti a Lui, dei libri e alcuni attrezzi simboleggiano gli strumenti e gli obiettivi del suo agire educativo: istruzione, formazione e lavoro.
Da novant’anni, sul territorio di Gragnano le Figlie di Maria Ausiliatrice perseguono queste stesse finalità diffondendo l’eco del carisma salesiano. L’istituto D’Amato è, da generazioni, una realtà che si occupa dei giovani, offrendo loro uno spazio protetto in cui crescere e divertirsi, guidati dai tre cardini del metodo preventivo di Don Bosco: ragione, religione e amorevolezza.
Il progetto voluto e sostenuto con le offerte e con immenso affetto dalla popolazione gragnanese, che ha dato prova di saper trovare, quando vuole, le risorse necessarie a migliorare la propria città e a contrastare il degrado e la povertà educativa, purtroppo, tanto diffusi.
L’opera d’arte murale si pone, così, quale sigillo posto dalla cittadinanza al compimento di quasi un secolo di storia: novant’anni nei quali il cuore di Don Bosco ha continuato a battere in migliaia di giovani cuori e nelle mani di chi, nel nome della fede, continua a portare avanti il suo operato.
Benedetta Todisco – Volontaria del servizio civile
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