La Comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Taranto – Paolo VI, ha accolto con cuore filiale e riconoscente ciò che la Madre Generale, il giorno 5 agosto 2019, ha annunciato da quel “Benedetto Luogo” dove Maria Domenica Mazzarello e le prime sue compagne, hanno pronunciato il proprio “SI”: l’inizio del Triennio in preparazione ai 150 anni di fondazione dell’Istituto.
L’eco di questo annuncio è giunto anche a un folto gruppo di giovanissimi dell’Oratorio Centro Giovanile di Paolo VI che in quei giorni erano presso la struttura del Santuario della “Madonna di Pasano” in Sava dove hanno vissuto una bella e significativa esperienza di Campo Scuola, all’insegna della figura biblica di Davide che li ha accompagnati lungo il percorso.
“Come se vedessero l’Invisibile” è stato il tema del campo, organizzato e condotto da Sr Mariarita Di Leo e da un gruppo di animatori e famiglie che, insieme al nutrimento spirituale, non hanno fatto mancare il cibo materiale.
Quell’ “Invisibile” che ogni giorno ha accompagnato i ragazzi si è reso visibile il giorno 5 agosto quando, la Comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Paolo VI ha rinnovato la propria consacrazione alla presenza dei ragazzi e delle famiglie lì convenute. Un momento celebrativo, nel suggestivo Santuario della “Madonna di Pasano”, ha coinvolto non solo le Suore ma tutti i presenti che, dopo essere stati aspersi con l’acqua benedetta, simbolo del battesimo, hanno rinnovato le promesse battesimali ricordando che la prima vocazione è stata quella ricevuta il giorno del proprio Battesimo.
A questo momento è seguita la rinnovazione del voti che la Comunità ha pronunciato pubblicamente alla presenza dei ragazzi e delle famiglie. Sentimenti di emozione e di riconoscenza sono sgorgati dal cuore di tutti, grandi e piccoli. E’ stato bello vedere come ognuno ha manifesto i propri sentimenti di gratitudine a Sr Giorgina, a Sr Anna, a Sr Mariarita.
Tutto si è concluso con un momento di festa preparata dagli stessi ragazzi che hanno voluto non solo festeggiare le “loro Suore” ma anche dire “GRAZIE” per quello che hanno ricevuto durante campo e che ogni giorno continuano a ricevere con amore e gratuità.
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