A Ruvo di Puglia sono entrate nel vivo le celebrazioni per il 150º anniversario della fondazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Il mese di maggio, già intenso di appuntamenti, ha visto anche un momento di approfondimento:
la tavola rotonda di giovedì 26 maggio alle 19 nell’Auditorium dell’Istituto Sacro Cuore, dal titolo “150 anni nell’educazione … è l’ora del cambiamento”.
Dopo i saluti della direttrice dell’istituto, suor Imma Milizia, è intervenuta la professoressa Francesca Busnelli, docente presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, ma che preferisce presentarsi come “amica delle FMA”, per un’introduzione al tema.
L’intervento pone le fondamenta teoriche secondo le quali un’organizzazione educativa può e deve trasformarsi in comunità educativa, condividendo la propria mission e coinvolgendo altri attori del territorio.
La prof.ssa Busnelli ha anche evidenziato il cammino di formazione e accompagnamento realizzato con le FMA di tutta Italia, dal Nord al Sud (compreso Ruvo di Puglia) per spingere verso una risignificazione della presenza educativa e carismatica e una progressiva assunzione di responsabilità delle risorse umane laiche. Tale processo passa attraverso un loro coinvolgimento più attivo e responsabile nei processi decisionali all’interno della Comunità Educante, per portare avanti “insieme” il Progetto Educativo Salesiano.
Le parole chiave lanciate dalla prof.ssa Busnelli sono state:
- Una comunità che abbia relazioni forti, durature, gratuite.
- Ascolto vero dei giovani, che ci chiedono relazioni e non servizi, tempo e non spazio, amicizia e non strutture.
- Passare da un coinvolgimento utilitaristico ad una corresponsabilità evangelica.
E conclude lasciandoci l’invito a superare le resistenze al cambiamento (presenti negli adulti ma anche nei giovani) e a sognare insieme il futuro nell’educazione, ricordando l’espressione di Danilo Dolci che “ciascuno cresce solo se sognato”.
Su “La sfida della sinodalità e le responsabilità dei laici: il punto di vista della Chiesa locale” è intervenuta invece Angela Paparella, consigliera nazionale di Azione Cattolica per il settore Adulti e attualmente Segretaria della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali di Molfetta.
Le parole chiave del suo intervento sono state:
- Attivare il coinvolgimento dei laici nei processi decisionali
- Favorire la presa di parola di tutti i battezzati
- Intercettare e accogliere il dissenso
- Promuovere alleanze sul territorio
- Apertura al pluralismo e alle contaminazioni
- Chiesa del poliedro dove tutte le diversità si armonizzano.
Per concludere poi con l’invito a sapersi “mantenere” nell’accezione di Erry De Luca che afferma:
“Bello però, il verbo che va insieme alla promessa: mantenere.
Man- tenere, che è un tenere per mano.” ( Erri De Luca)
La moderatrice passa la parola a due esperienze che testimoniano come il progetto educativo salesiano continua oggi, in alcuni territori, grazie all’assunzione di responsabilità dei laici. Numerose sarebbero le testimonianze di un percorso che prosegue sulle orme tracciate da don Bosco e madre Mazzarello, ma ne abbiamo scelte due per tutte. Interviene Cosimina D’Errico, educatrice professionale e coordinatrice provinciale dei Salesiani Cooperatori Puglia, che opera a Cisternino (BR) e Alessandro Catalano, da sempre impegnato in ambito socio-politico e nell’animazione socio culturale, Salesiano Cooperatore e socio fondatore dell’associazione “Don Bosco e Noi” che dal 2000 porta avanti, con la Famiglia Salesiana di Satriano (CZ), l’Oratorio Centro Giovanile, nella ex casa delle FMA ormai ristrutturata.
Infine Antonella Bruno, rappresentante del Ciofs/Fp Puglia, racconta la sua recente esperienza di partecipazione alla programmazione triennale per le opere FMA in Italia, che si è svolta dal 12 al 15 maggio scorso a Mornese, città natale di madre Mazzarello.
Le conclusioni sono affidate alla consigliera comunale Monica Montaruli in rappresentanza dell’Amministrazione, che inserisce l’impegno della Comunità Educante Salesiana nel quadro più ampio di “Ruvo Città Educante”.
Si tratta, afferma la dott.ssa Montaruli, di un cammino che Ruvo di Puglia ha avviato prima della pandemia, in sinergia con scuole, associazioni e agenzie educative varie del territorio … e che ora conta più che mai, per i prossimi 150 anni, sulla vivacità e passione educativa di formatori, educatori, animatori e volontari impegnati nel Progetto Educativo Salesiano, tanto nell’Oratorio che nella Formazione Professionale.
Le conclusioni della direttrice dell’istituto richiamano gli impegni indicati dai relatori e testimoni e conclude affidando un’immagine tratta dall’ultimo libro di don Luigi Maria Epicoco: Enea che si porta sulle spalle il padre Anchise e per mano il figlioletto Ascanio.
Si tratta di un cammino da cui nessuno può tirarsi indietro, è necessaria l’interazione affettuosa e benevola tra le varie generazioni, perché come dice Papa Francesco: “È necessario tenere uniti il tesoro della tradizione e la freschezza dello Spirito”.
L’auspicio pertanto è quello di realizzare anche qui a Ruvo di Puglia, il sogno più volte presentato dal Santo Padre, di una nuova alleanza tra le generazioni per condividere il tesoro comune della vita, per sognare insieme, e per preparare il futuro di tutti, superando egoismi e solitudini.
Al termine un buffet preparato dagli allievi del CIOFS/FP Puglia per gli intervenuti.
Le celebrazioni continuano fino al 5 agosto secondo il programma già diffuso.
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