Dal 23-27 luglio si è svolto il campo locale per circa 40 tra adolescenti e giovani di oratoriAmo con don Bosco in Ruvo di Puglia sul tema della prevenzione.
Il campo si è svolto in sede ma ogni giorno si sono svolte uscite in luoghi significativi, luoghi di riparazione per comprendere ancora di più l’importanza della prevenzione.
Al lancio del tema ,ripercorrendo i punti cardini del sistema preventivo e rileggendo stralci di lettere di Madre Mazzarello ognuno dei ragazzi doveva scrivere le parole che facevano vibrare le corde del cuore. A fine serata si è redatto un manifesto condiviso delle parole “che vibrano” che si sono arricchite nei giorni seguenti con l’incontro di testimoni ed educatori.
Il 24 luglio, a piedi, i giovani hanno raggiunto la Comunità CASA voluta da don Tonino Bello per recuperare i giovani in cura da tossicodipendenza; Vito che ha raccontato come si sta curando per uscire da questa dipendenza dando anche consigli: “Essere umili, chiedere aiuto e non pensare di uscirne da soli” e poi l’ educatrice Francesca che ha esposto il percorso degli ospiti. E poi sostenuto nella nostra scelta.
Ha incoraggiato, gli adolescenti, a essere resilienti, perché la vita è una lotta!
Il 25 invece i ragazzi sono stati alla masseria san Vittore dove li ha accolti don Riccardo Agresti, dove tramite il progetto “senza sbarre “ hanno dato vita al tarallificio “a mano libera”.
Lavorare i taralli per riscattarsi,per restituire!
Qui hanno ascoltato Alfonso che ha raccontato il perché del suo stare lí, un uomo che dopo un percorso di anni in carcere sta scontando la condanna in masseria lavorando. In questi mesi ha iniziato un percorso di riconciliazione con se stesso e con la sua famiglia.
“Non smettere mai di sognare”, è la frase che in tanti hanno evidenziato!
Nei pomeriggi i ragazzi hanno iniziato a tinteggiare le pareti delle scale dell’ oratorio, dove hanno riportato le “parole che vibrano”. Parole che aiuteranno sia a ricordare i giorni vissuti e a mettere in pratica ciò che hanno appreso e che, nello stesso tempo, potranno aiutare gli altri a prendere consapevolezza.
Alla sera, poi un tempo con la psicologa per rileggere le esperienza del mattino e confrontarsi insieme.
Queste esperienze hanno fatto prendere consapevolezza che bisogna fondare la vita amandosi e perdonandosi,fondandola sui valori del Vangelo e della salesianità.
Certamente non sono mancati momenti di ricreazione,di preghiera,condivisione e buona notte tipici della spiritualità salesiana.
Questo campo ha rafforzato le relazioni di gruppo, ha dato la possibilità di confrontarsi e di sentirsi sempre piu parte della grande famiglia che è l”oratorio, un luogo dove si respirano valori e dove c’è una comunità educante fatta da animatori , collaboratori e Fma che vogliono il bene dei ragazzi.
Eleonora, Morena e Company
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