Correva l’anno 1925 quando le Suore salesiane giunsero a San Severo. Furono chiamate per fondare un Istituto che rispondesse ai bisogni educativi di una comunità. E così operarono per quasi un secolo: scuola paritaria d’eccellenza, oratorio giovanile, accompagnamento scolastico e attività sportive funzionarono sincronicamente e in maniera crescente per la realizzazione di una missione che poneva al centro la cura dei giovani attraverso lo sguardo amorevole e preventivo di don Bosco.
Un’esperienza fondamentale per la città di San Severo, che da settembre rischiava di interrompersi a causa della partenza delle FMA. Questo distacco, graduale e accompagnato, ha messo in evidenza l’assoluta necessità far fronte all’assenza di realtà educative che abbiano un reale impatto sociale nel territorio sanseverese. Necessità riconosciuta anche dal Vescovo, Mons. Giovanni Checcinato, che da subito ha autorizzato il prosieguo delle attività nei locali diocesani, e dall’Amministrazione Comunale, la quale spontaneamente ha scelto di intraprendere una collaborazione con il gruppo di Laici che coordina e le attività.
Una ripartenza introdotta alla cittadinanza il 27 settembre scorso e che è stata inaugurata formalmente con la nascita dell’Officina Salesiana, A.P.S. unica nel suo genere. Il passaggio di consegne ai Laici permetterà quindi al sogno di don Bosco di godere di luce nuova, animata dagli insegnamenti delle Suore e ravvivata dalle collaborazioni virtuose che sono già in atto.
Un esempio di resilienza e di adattamento al cambiamento che mai prima d’ora era stato sperimentato. Oggi sappiamo con certezza che i Laici – con l’accompagnamento vigile ed il supporto costante delle FMA – sono impegnati in un progetto senza precedenti. Il sogno concreto prevede la realizzazione di un progetto educativo solido ed interconnesso con i bisogni del territorio, per assicurare ai ragazzi esperienze educative di qualità. Inoltre, anche la continuazione delle attività della Polisportiva Giovanile Salesiana (PGS), del Cinecircolo Giovanile Socioculturale (CGS), delle Exallieve e dei Salesiani Cooperatori porterà con sé la responsabilità di offrire un presidio di salesianità attiva socialmente.
Si tratta di una progettazione che è partita a piccoli passi lo scorso giugno e che, con il supporto dei Laici, degli Enti territoriali e dell’Ispettoria meridionale delle FMA, continuerà nei prossimi anni. Un segnale, questo, che lascia spazio alla fiducia, sicuri che non ci sarà alcuna separazione netta e definitiva da quel 1925, anno in cui le Suore salesiane arrivarono a San Severo.
Fiorella Spallone
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