Dal 30 agosto al 7 settembre noi volontari del SCU del Vides Di Ruvo di Puglia, insieme con gli animatori di Oratoriamo con don Bosco e ad altri volontari del SCU delle sedi di Bari, Cerignola, Taranto Paolo VI, Napoli e Reggio Calabria, in modalità online abbiamo partecipato alla formazione condotta dalla psicologa Emy Piccinni, sulle tematiche : la diversità come valore e la didattica con alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).
Di questi disturbi sentiamo parlare veramente spesso perché purtroppo sono sempre di più i bambini e ragazzi che ne soffrono, ma molto spesso finiamo per inglobarli l’uno nell’altro considerandoli erroneamente uguali.
Il corso di formazione è durato 18 ore e abbiamo compreso che DSA , è un disturbo del neuro sviluppo ed è quindi biologicamente determinato; non è legato, quindi, a disabilità intellettive e a scarso quoziente intellettivo. Questo comporta deficit in determinate abilità legate all’apprendimento come la lettura (DISLESSIA), la scrittura (DISGRAFIA e\o DISORTOGRAFIA), il calcolo (DISCALCULIA Il ragazzo dislessico non riesce a leggere in modo lineare e fluente. Questo spesso comporta una difficoltà a capire il senso di ciò che si legge. Inoltre abbiamo anche approfondito cos’ è il disturbo da deficit di attenzione e iperattività ossia (ADHD).
DSA e ADHD rientrano nella macro categoria definita BES: bisogni educativi speciali. Più precisamente, la direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, indica con la sigla BES tutti quei casi nei quali c’è un Bisogno Educativo Speciale, cioè la necessità di redigere un Piano di Studi Personalizzato (PDP).”
Nel gruppo dei BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI rientrano i ragazzi con disabilità, secondo la legge 104/1992; i ragazzi DSA e ADHD ed infine anche quei ragazzi che, vivendo in una situazione di svantaggio sociale, economico, linguistico o culturale, non hanno la stessa “situazione di partenza” rispetto ad altri compagni di scuola. In questo caso, il bisogno educativo speciale è temporaneo e si esaurisce nel momento in cui questi studenti riescono a “riallinearsi” ai propri coetanei, raggiungendo obiettivi comuni.
Approfondire tematiche di cui tante volte si conoscono solo gli acronimi, comprendere che esistono strumenti “compensativi e dispensativi” atti a supportare gli studenti, conoscere le tecniche di approccio e avere le giuste accortezze nei confronti di questi studenti, permette loro di non sentirsi frustrati e a noi volontari di aiutarli ad integrarsi, ad avere quell’occhio di riguardo che non li fa sentire diversi dagli altri perché inferiori ma sprona noi a scoprire le loro potenzialità.
Questa formazione ci ha dato una carica in più per affrontare il nuovo anno oratoriano a fianco dei ragazzi che fanno più fatica nello studio e nelle relazioni. Stargli accanto e supportarli è la sfida che vogliamo affrontare supportandoli nello studio e nelle attività ludico-ricreative, con la voglia di metterci sempre più in gioco.
Inoltre, abbiamo partecipato alla formazione in presenza condotta dalla psicologa Mariella Pagano inerente i temi: l’ascolto e la capacità di lettura del disagio, la psicologia dell’età dello sviluppo, la gestione dei processi comunicativi interni ed esterni alla famiglia, l’ Integrazione e socializzazione della persona con problematiche familiari.
La dott.ssa Pagano ha spiegato l’importanza del tipo di attaccamento che si istaura tra madre/figlio già nel grembo materno, come questo incide sulle relazioni in età adulta. La tipologia di attaccamento che i due soggetti in questione instaurano risulta essere determinante per il temperamento e la personalità del bambino e più in generale, di ciò che sarà da adulto e che percezione avrà di se stesso.
Importante è fondamentale il ruolo dei genitori già dai primi giorni di vita e di come tante volte si è per i figli più che con i figli e questo anche noi volontari ed animatori deve far riflettere. Oggi più che mai è fondamentale stare coi ragazzi, essere presenti ed attenti al loro vissuto specie al non detto.
Conoscerci e lavorare su noi stessi è fondamentale per creare relazioni sane ed accompagnare i minori nella crescita. Questo tempo “speso” per la formazione ci permetterà di guardare i ragazzi con occhi diversi, più attenti e ci auguriamo capaci di accompagnarli per un tratto di strada.
Marilena Cantatore Volontaria SCU – Progetto inclusione nel tempo delle Opportunità -Ruvo di Puglia
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